Lettera agli Azionisti e agli Stakeholder

DNF

Questa “tempesta perfetta”, benché frutto di una serie di contingenze, ha origini molto profonde. E le questioni geopolitiche, legate all’entrata in esercizio del North Stream 2, sono solo la punta dell’iceberg. Sussistono infatti tematiche di tipo industriale che hanno spinto in alto il costo della materia prima gas, fino a farlo più che triplicare, e richiedono di essere affrontate in maniera strutturale. Tra le altre, la netta contrazione nella produzione da fonti rinnovabili registrata sul finire dell’anno, l’azione speculativa di alcuni Paesi europei (a eccezione dell’Italia) per il riempimento degli stoccaggi e l’aumento della domanda di gas da parte dell’Asia che ha accentuato ulteriormente il fenomeno che vedeva dirottare verso Oriente molti carichi di gas naturale liquefatto altrimenti destinati all’Europa.

Un’unica soluzione al caro-energia non esiste. Esistono scelte strategiche che, inserite in un piano organico, possono rendere il nostro continente meno esposto alle oscillazioni del mercato. L’introduzione di una policy a livello europeo per regolamentare il riempimento degli stoccaggi e il ricorso a una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento sono due tra le ipotesi più urgenti e dibattute. In tema di diversificazione, è sempre più centrale il ruolo dei gas rinnovabili, sia per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione sia per una sostanziale riduzione delle importazioni. Basti pensare al biometano che, con il 5% della domanda di gas dell’Unione europea, rappresenta oggi la fonte di origine rinnovabile più significativa, ma ancora ben lontana dal suo reale potenziale di impiego che in diversi studi viene fissato a oltre il 10% dei consumi in Italia e tra il 25 e il 30% in Europa al 2030.

È per questo che le reti del gas rappresentano un volano strategico della transizione energetica, nonché un patrimonio – parliamo di circa 2 milioni di chilometri di infrastrutture in Europa, 200.000 dei quali in Italia – da valorizzare ulteriormente attraverso la loro completa digitalizzazione. Questa visione è ormai ampiamente condivisa anche dalla Commissione Europea. L’infrastruttura del gas, infatti, è considerata una potente leva in grado di assicurare flessibilità al sistema energetico con la duplice funzione di stoccaggio e vettore di energia. Una rete digitale, intelligente e flessibile è in grado di accogliere, gestire e riconoscere i diversi flussi di gas, ricevere ed eseguire istruzioni da remoto, ottimizzare gli assetti; insieme con la sua notevole capillarità fungere anche da forte stimolo per una maggiore produzione di biometano e idrogeno verde.

Questa svolta nel pensiero comune si deve anche all’intensa attività di advocacy sviluppata negli ultimi anni da GD4S, l’Associazione che rappresenta con Italgas i principali DSO della distribuzione del gas in Europa, che ha contribuito al superamento ideologico della dicotomia tra fonti energetiche e ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico per il raggiungimento dell’obiettivo net zero. La collaborazione con associazioni quali Eurogas, Geode e Cedec ha permesso poi di rappresentare sui tavoli della Commissione europea la voce del 90% degli operatori del nostro settore e, per il suo tramite, di portare a un livello ulteriore l’impegno a tradurre in realtà il sector coupling e quindi la collaborazione tra elettrico e gas come principale via per un futuro a emissioni zero.

Quello delle emissioni è un altro ambito nel quale la digitalizzazione diventa un prezioso alleato. Ridurle fino ad azzerarle è una sfida fondamentale per l’ambiente. E Italgas la sta vincendo grazie anche all’adozione di Picarro Surveyor, la tecnologia più all’avanguardia nel campo del monitoraggio preventivo delle reti del gas. Dotata di una sensibilità di mille volte superiore alle tecnologie tradizionali (parti per miliardo Vs parti per milione), dal 2018 a oggi ha permesso alla nostra società di rendere prossime allo zero (0,087%) le dispersioni registrate sul network. E proprio in virtù di questo impegno e degli importanti risultati raggiunti abbiamo scelto di aderire alla Oil & Gas Methane Partnership 2.0: nell’ambito dell’iniziativa promossa da Nazioni Unite (UNEP), Commissione Europea, Climate & Clean Air Coalition ed Environmental Defense Fund, per contribuire a sensibilizzare il mondo sul tema della riduzione delle emissioni e mettere a fattor comune le esperienze, abbiamo attenuto il riconoscimento Gold Standard.

È opinione comune che non si possa gestire ciò che non si può misurare. Risponde a questa logica la scelta di rafforzare ulteriormente la rendicontazione delle nostre azioni adottando indicatori di performance finanziaria e non finanziaria. Anche quest’anno abbiamo scelto di pubblicare la Relazione Annuale Integrata con l’intento di fornire una rappresentazione quanto più possibile efficace e trasparente della capacità del Gruppo di creare valore nel tempo, nonché dei legami sottesi tra le priorità strategiche, le scelte di governance, la gestione dei rischi, le performance finanziarie con il contesto sociale, ambientale ed economico nel quale opera. I principi della sostenibilità sono ormai costitutivi della struttura aziendale, delle scelte strategiche e dei processi operativi; e non potrebbe essere diversamente in un contesto in cui per poter concorrere al raggiungimento di un traguardo comune l’azione di singoli, delle imprese e delle organizzazioni deve rispondere a criteri di responsabilità ambientale e sociale.

La sostenibilità è al centro della pianificazione di ogni ambito. Noi come DSO siamo chiamati a soddisfare i bisogni energetici dei nostri 7,76 milioni di clienti in modo sostenibile, attraverso processi e tecnologie ispirate ai più alti standard di protezione ambientale, sicurezza ed efficienza. Il nostro obiettivo è quello di continuare a guidare l’evoluzione del nostro settore ed essere riconosciuti come un benchmark globale per la capacità di creare innovazione e giocare un ruolo di primo piano nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Obiettivo che trova concretezza nelle cinque direttrici principali su cui poggia il Piano strategico 2021-2027: (i) trasformazione digitale e innovazione tecnologica; (ii) repurposing, upgrade dell’infrastruttura per accogliere e distribuire gas rinnovabili e sua estensione anche attraverso M&A e gare ATEM; (iii) nuove opportunità di crescita valorizzando le competenze del Gruppo nei settori dell’efficienza energetica, idrico e dei servizi IT; (iv) insourcing di competenze core, ulteriore impulso alle attività di reskilling e upskilling delle persone (v) struttura finanziaria solida ed efficiente.

In questo contesto, la Sardegna resta emblematicamente uno dei principali campi di applicazione del nostro Piano: sull’isola abbiamo vinto nel giro di due anni la sfida del metano dotando peraltro i nostri bacini delle reti più all’avanguardia del Paese, in grado di distribuire, oltre al gas naturale, anche biometano, metano sintetico e idrogeno verde. Proprio all’idrogeno verde è dedicato un altro importante progetto di Italgas in quella regione. In Sardegna stiamo realizzando la prima vetrina tecnologica dell’intera filiera che consentirà di produrre e stoccare idrogeno, utilizzarlo per la mobilità pubblica e per l’industria locale e le utenze residenziali. Un progetto che consentirà di giocare d’anticipo sulla creazione di un mercato europeo dell’idrogeno, per contribuire al quale Italgas ha anche aderito all’iniziativa “Ready4H2” che riunisce 90 operatori della distribuzione del gas naturale provenienti da 17 paesi europei.

Il nostro “modello Sardegna” sarà, su scala maggiore, il benchmark che ci permetterà di affiancare con grande efficacia l’azione del governo greco per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Lo scorso dicembre, infatti, abbiamo sottoscritto il contratto d’acquisto del 100% di DEPA Infrastructure S.A., principale operatore della distribuzione del gas in Grecia. Un traguardo che ci permette di tornare a operare all’estero dopo circa 20 anni e che rappresenta, allo stesso tempo, il riconoscimento della nostra leadership tecnica e tecnologica, partner strategico per affrontare in maniera rapida e concreta il processo di phase-out da carbone e lignite puntando sulle reti del gas.

Con le reti, un altro settore strategico per il raggiungimento dei target ambientali è quello dell’efficienza energetica. E Italgas ha scelto da tempo di porsi quale soggetto consolidatore di un mercato ancora molto frammentato. Nell’ultimo anno la controllata Seaside si è arricchita di competenze specifiche acquisendole dalla fusione di Toscana Energia Green e dall’acquisizione di Ceresa, storico operatore piemontese. Operazioni volte anche a razionalizzare e concentrare il know-how in un unico soggetto in grado di proporsi sul mercato con un ampio portafoglio di servizi. Analoghe motivazioni hanno ispirato la costituzione di Bludigit, la società in cui abbiamo concentrato tutte le attività di Information Technology del Gruppo e la Digital Factory. Una scelta che rappresenta la naturale evoluzione del percorso di trasformazione digitale e che permette di ottenere ulteriore efficienza e controllo dei costi sviluppando nuove sinergie all’interno e all’esterno del Gruppo, il tutto in una logica di service provider.

L’attenzione ai temi ambientali, sociali ed etici di Italgas si è tradotta anche nella scelta di introdurre nell’ultimo Piano Strategico presentato al mercato precisi target di riduzione delle emissioni e di efficienza energetica, sviluppo di competenze e valorizzazione delle risorse per rendere effettivo il cambiamento: chiari impegni che vengono periodicamente rendicontati e rispetto ai quali troverete, nella presente Relazione, l’ulteriore avanzamento degli importanti risultati raggiunti già in questo primo anno. Un approccio che ha contribuito ad accrescere la considerazione di investitori e analisti nei confronti di Italgas e con essa anche la conferma della crescita del Gruppo nei principali indici di sostenibilità mondiali, dal FTSE4Good al Dow Jones Sustainability Index World ed Europe (per la prima volta), dal Carbon Disclosure Project al Sustainability Yearbook di S&P Global.

I risultati raggiunti, grazie al contributo di tutte le persone di Italgas, che hanno coniugato cambiamento, innovazione e miglioramento, ci permettono di proporre la distribuzione di un dividendo di 0,295 in aumento dell’6,5% rispetto al 2020 per la soddisfazione dei nostri Azionisti oltre ad un valore economico generato dal Gruppo pari a 2.247,2 milioni di euro, di cui distribuito pari a 1.681,1 milioni di euro (+8,0% rispetto al 2020).

Alberto Dell’Acqua
Presidente

Alberto Dell'Acqua
Presidente

Paolo Gallo
Amministratore Delegato

Paolo Gallo
Amministratore Delegato