Come noto, nel corso del mese di febbraio 2020 è emersa sul territorio italiano la c.d. Emergenza Coronavirus in relazione al diffondersi del contagio e ai necessari provvedimenti di urgenza assunti dalle Autorità Sanitarie e Governative per arginarne la diffusione.
Pur essendo prevista la chiusura dello stato di emergenza solo il prossimo 31 marzo 2022, ad oggi la società non rileva impatti significativamente negativi sulle iniziative di sviluppo e di investimento. Facendo leva sulla digitalizzazione dei processi, sono stati posti in essere interventi atti a garantire, operando in assoluta sicurezza, la continuità ed efficacia delle attività di cantiere e gli interventi presso la clientela nel rispetto dei termini definiti dai piani aziendali.
Con riferimento al parco clienti/società di vendita e alla solvibilità degli stessi si ricorda che le regole per l’accesso degli utenti al servizio di distribuzione del gas sono stabilite dall’ARERA e sono regolate nel Codice di Rete. La società non ha rilevato e non stima, al momento, rilevanti conseguenze negative sugli incassi attesi dalle società di vendita del gas tali da pregiudicare l’equilibrio finanziario del Gruppo così come sulla regolarità dei pagamenti delle controparti.
Relativamente all’accesso al credito, Italgas non prevede impatti negativi significativi tenuto conto di quanto segue: (i) la società dispone di liquidità depositata presso primari istituti di credito per un ammontare al 31 dicembre 2021 pari a circa 1.391,8 milioni di euro; (ii) vi sono limitate esigenze di rifinanziamento dell’indebitamento (nel mese di gennaio 2022 è avvenuto il rimborso di un prestito obbligazionario per un importo pari a circa 112 milioni di euro e il successivo rimborso è previsto nel corso del 2024), (iii) i prestiti obbligazionari emessi da Italgas alla data del 31 dicembre 2021 nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes non prevedono il rispetto di covenants relativi ai dati di bilancio.
Al 31 dicembre 2021 l’unico contratto di finanziamento che prevede covenant finanziari, che risultano rispettati, è il finanziamento BEI di 90 milioni di euro sottoscritto da Toscana Energia.
Il successo dell’emissione obbligazionaria “dual-tranche” con scadenze febbraio 2028 e febbraio 2033 per un ammontare di 500 milioni di euro cadauna in attuazione del Programma EMTN nonché la conferma del rating da parte di Moody’s (Baa2, outlook stabile) avvenuta in data 25 novembre 2021 e di Fitch (BBB+, outlook stabile) in data 6 dicembre 2021, attestano la solidità finanziaria della società e confermano la capacità di accesso al mercato dei capitali.
Con riferimento agli impatti, anche potenziali, sui ricavi, costi, investimenti e flussi di cassa attesi derivanti dalle limitazioni ancora imposte dalla menzionata emergenza sanitaria, la società, ad oggi, non ha rilevato e non rileva evidenze tali da prevedere significativi effetti negativi sull’esercizio 2022.
Tuttavia, ad oggi, la società non è in grado di stimare eventuali effetti negativi materiali sulle prospettive economico, finanziarie e patrimoniali nei periodi a venire qualora la situazione di emergenza sanitaria dovesse perdurare o ripresentarsi in forme critiche.
Pertanto, in tale contesto, Italgas continuerà a perseguire i propri obiettivi strategici, con focus sulla trasformazione digitale con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio, razionalizzando i processi e i costi operativi, mantenendo una costante attenzione alle opportunità di sviluppo.
Con specifico riferimento agli investimenti, Italgas prevede di continuare nell’esecuzione del proprio piano finalizzato principalmente all’implementazione dei progetti di digitalizzazione e repurposing della rete e di metanizzazione della Sardegna, oltre alle consuete attività di mantenimento e sviluppo delle reti in gestione.
Come noto nel corso del mese di febbraio 2022 è esploso il conflitto militare russo-ucraino a seguito dell’invasione da parte dell’esercito russo del territorio sovrano ucraino. Lo stato di tensione generatosi sul piano politico-militare e le conseguenti sanzioni economiche adottate da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia, hanno determinato effetti e turbolenze significative sui mercati globalizzati, sia sul fronte finanziario sia sul fronte dei prezzi e dell’export di materie prime, ciò in considerazione del significativo ruolo che Russia e Ucraina assumono nello scacchiere economico internazionale.
Italgas conferma di non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Non si rilevano pertanto restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift. Tuttavia, in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto in essere possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo.
Con riferimento alle tensioni sui mercati finanziari, Italgas segnala di essere esposta marginalmente al rischio di cambio e in ogni caso solo rispetto alla valuta dollaro USA. Rispetto alle disponibilità di fonti di finanziamento e ai relativi costi, si segnala che i) oltre il 92% dell’indebitamento finanziario di Italgas è a tasso fisso ii) il prossimo rimborso di un prestito obbligazionario è previsto per il 2024 per cui non sussistono esigenze di rifinanziamento e/o liquidità nel breve periodo, iii) il Gruppo dispone in ogni caso di liquidità depositata presso primari istituti di credito per un ammontare, al 31 dicembre 2021, pari a 1.391,8 milioni di euro che, anche alla luce dei piani di investimento in essere e delle operazioni previste nell’arco dei prossimi 18 mesi, consentirebbero di gestire, senza effetti significativamente materiali, eventuali restrizioni nell’accesso al credito.
Con riferimento ai rischi indiretti connessi alle società di vendita che utilizzano le reti del Gruppo Italgas, nel caso in cui queste si trovino a soffrire, in uno scenario internazionale deteriorato, di condizioni avverse di approvvigionamento della commodity quali, ad esempio, forti incrementi dei prezzi della materia prima non trasferibili ai clienti finali risultando, per le stesse, in un peggioramento delle condizioni finanziarie e relativa difficoltà ad adempiere regolarmente agli obblighi contrattuali nei confronti del Gruppo Italgas, si ricordi che le regole per l’accesso degli utenti al servizio di distribuzione del gas sono stabilite dall’ARERA e regolate nel Codice di Rete che definisce il sistema delle garanzie finanziarie in essere a tutela del distributore.
Con riferimento, infine, al rischio di minori volumi di gas immessi nell’infrastruttura nazionale, l’attuale regolazione tariffaria non determina, come noto, un’esposizione per i distributori a variazioni di volumi di gas vettoriato. In ogni caso, il rischio di un’interruzione prolungata di immissione del gas naturale nelle infrastrutture di distribuzione, che possa incidere in forma significativamente negativa sulla continuità operativa del Gruppo, sarebbe comunque mitigato dalle azioni già in essere e/o allo studio a livello nazionale ed europeo quali l’ottimizzazione degli stoccaggi, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l’incremento della produzione nazionale.