Con la progressiva riapertura delle attività economiche e il supporto da parte delle autorità monetarie e fiscali, i principali indici azionari mondiali hanno conseguito forti rialzi nel corso del 2021, estendendo i massimi storici. Con quotazioni rettificate per lo stacco e reinvestimento dei dividendi (total shareholder return), l’indice azionario Euro Stoxx è avanzato del 23,5%. L’indice statunitense S&P 500 è avanzato del +28,7% grazie alla maggiore esposizione ai titoli tecnologici, che con il settore bancario sono risultati i migliori del listino. A fronte di un recupero economico omogeneamente diffuso nei vari paesi eurozona, la differenza di rendimento fra i vari indici azionari nazionali ha riflesso l’esposizione agli specifici settori economici. Con un rialzo del 31,9%, l’indice azionario francese CAC 40 è risultato il migliore grazie all’esposizione al settore fashion&luxury, che ha beneficiato del forte recupero delle vendite a livello globale e in particolare in Cina. A seguire il FTSE Mib italiano (+26,8%), che ha beneficiato dell’esposizione al settore bancario e alla produzione di semiconduttori. Più distanziati l’indice tedesco DAX (+15,8%) e lo spagnolo Ibex 35 (+9,4%), con quest’ultimo penalizzato dall’elevata esposizione al settore utilities, risultato fra i peggiori del listino.

Malgrado il sostegno dallo scenario energetico, l’Euro Stoxx Utilities è avanzato solo del 7,9%, posizionandosi al quart’ultimo posto fra gli indici settoriali europei, penalizzato da timori di interventi legislativi volti a mitigare l’impatto sugli utenti finali del rialzo dei prezzi di gas ed elettricità con impatto negativo sui profitti degli operatori integrati. Il settore bancario e quello tecnologico sono risultati i migliori del mercato eurozona, il primo in funzione del migliorato scenario economico e del forte rialzo dell’inflazione, il secondo grazie al processo di digitalizzazione in atto in molti settori che è risultato in a una carenza mondiale di semiconduttori. I settori difensivi (real estate e retail) sono risultati i peggiori in termini di rendimento per via del migliorato contesto macroeconomico.

Il titolo Italgas ha chiuso il 2021 a 6,052 euro per azione. Considerato il dividendo di 0,277 euro per azione staccato a maggio 2021 e un prezzo a fine 2020 di 5,20 euro, ha segnato un total shareholder return (con reinvestimento del dividendo) del 22,2%.

Dal giorno della quotazione nel novembre 2016 al 31 dicembre 2021 il total shareholder return risulta pari al 91,2%.

Nel corso dell’anno il volume medio di scambi giornalieri del titolo Italgas sul mercato telematico della Borsa Italiana è stato di circa 1,9 milioni di azioni, con una maggiore concentrazione di scambi in prossimità dei risultati trimestrali, dello stacco del dividendo e dell’aggiornamento del Piano Strategico 2021- 2027, presentato a metà giugno 2021.

Trend 2021